Faience…

Faenza, Faventia, Faience…
La città della ceramica, la città delle cicogne, la città dai molti volti.
In provincia di Ravenna, sulle prime colline, troviamo
Faenza, città di storia e d’arte, meno conosciuta ma non per questo meno interessante.
Dall’autostrada A14 l’aspetto non è dei migliori, anticipata qual’è dall’odore fastidioso prodotto dalle distillerie e dagli oleifici che formano parte il panorama industriale faentino, ma fortunatamente l’olezzo non perseguita il viandante alla scoperta.
Faenza è la capitale mondiale della maiolica, non per nulla la maiolica all’estero viene chiamata Faience, termine onorifico arrivato dal Medioevo. In centro persistono botteghe artigiane che mostrano la loro arte, un pò nascoste dai moderni negozi, ma ancora attive e valide. Nella banca in piazza c’è l’esposizione di una nota
ceramista (cui disponiamo di una adorabile opera ranocchia 12 3 anche noi, in ufficio) a lato della torre c’è un’altra bottega di un bravissimo artista, e via di seguito nei meandri di tutto il centro. C’è anche un liceo artistico e un’università per la ceramica, conosciuta e frequentata da studenti di tutto il mondo.
L’anima centrale della città si trova nella
Piazza del Popolo, la piazza bellissima e invidiata da molti per la sia forma e vastità, dove c’è il mercato nei giorni pari della settimana, con il palazzo comunale, il Duomo, la Torre dell’Orologio appunto, tutto di stampo mediovale, anche se la città trova le sue origini già nel periodo romano, il Teatro Masini.
La città è divisa in contrade, o meglio
rioni, 5 per l’esattezza, con colori distintivi che ne identificano la fede rionale, bianco, nero, rosso, verde e giallo, aree cittadine suddivise dalla vie principali.
Il bello dei rioni viene mostrato in giugno, quando ci sono i festeggiamenti prima del Palio della Bigorda e poi di seguito del
Palio del Niballo, quando tutti i faentini si sentono parte integrante della città.
O magari il 5 gennaio, quando sempre nella paizza c’è la notte Bisò, la notte del bisò, del vin brulè prodotto dai rioni che in quell’occasione si sfidano a colpi culinari! E alla fine della serata si slegano palloncini dei 5 colori, con allegato il biglietto del palio successivo e si brucia, in segno propiziatorio, il Saraceno.
Bella Faenza con le sue tradizioni, con i suoi colori e le sue mura, con le sue sagre e le sue fiere, Faenza che ti accoglie dalla via Emilia con stormi di
cicogne bianche e nere su tutti i lampioni, che controllano il traffico e danno il buonumore con la loro bellezza mentre percorrono il cielo tutto l’anno, visto che qua persiste una delle colonie di questa specie tra le più estese d’Italia, col risultato che le cicogne vivono e proliferano libere nel comprensorio cittadino. E poi ci sono le colline piene di calanchi, calde di colori nell’autunno e piene di ciclisti in bicicletta d’estate, per non parlare delle distese di alberi da frutta per la produzione della pesca nettarina, sempre originaria di Faenza!

Poi… a novembre c’è il MEI (Meeting Etichette Indipendenti), un evento in cui si radunano case discografiche e musicisti che si definiscono indipendenti dalle major discografiche, c’è il MIC (Museo Internazionale delle Ceramiche) aperto tutto l’anno e a giugno c’è la “100 km del Passatore”, gara podistica da Firenze a Faenza, considerata da molti folcloristica (ci sono persone che arrivano al traguardo anche alle 5 del mattino, dal primo pomeriggio precedente), molto impegnativa che richiama partecipanti da tutto il mondo. E infine c’è la Minardi, ora Toro Rosso, che da sempre trova qui le sue origini, c’è Germano Zama, con i suoi abiti da collezione, c’è la Cisa con le serrature sparse un pò dovunque e tanto altro.
Senza dimenticare come sempre che a Faenza c’è un’animo romagnolo, il buon cibo saporito, le osterie nelle cantine a volta della città e le baracchine della Piadina che qua sono quasi meglio dei ristoranti!
Per tanto ho pensato che sarebbe stata la mia casa Faenza, ora non lo credo più, ma la amo comunque tanto.
Spero che questo post, che sembra più una guida turistica, vi possa essere utile, se passate in zona e soprattutto che vi abba mostrato un pò di cose in più della nostra bella Italia!

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Combatto tutti i giorni perchè questa visione limpida rimanga nelle mie corde, come se lo sguardo fosse sempre quello di un bambino, come un suono puro.

5 Comments Lascia un commento

  1. E bellissima faenza, pensa che proprio in questi giorni, stavo pensando di andare a fare un corso di ceramica! Ho una formazione artistica, e il lavorare con le mani mi manca! Sinceramente stavo anche pensando come opzione di fare Raku!

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