La bicicletta
Nel week end abbiamo fatto una bella scampagnata in bicicletta nella piana padana.
Qualche ora di riposo mentale e di fatica fisica dallo stress accumulato sul lavoro in queste due settimane cariche, ridondanti di cose da fare…
La bicicletta piace, tanto, persino ad una antitesi dello sport come me.
Sarà perché pedalando la fatica è allungata ma costante e non ci sono eccessi, non c’è altro che il rumore delle ruote che scivolano sulla strada.
In Romagna poi la bicicletta è amata, quasi come i motori, è scritta nei muscoli e nel respiro.
E il senso del tutto si trova lì, nel paesaggio variabile, nelle morbide curve di ombra e luce, quasi corpi, a salire verso l’Appennino e nel piatto allungato del ventre della pianura.
Quando afferro quell’arnese strano, tonde ruote larghe, cilindri di metallo luccicante e i suoi pedali, sento nel volto la luce del sole.
Qualche saltello, per prendere velocità e via, i miei piedi assumono il controllo del movimento, che è ritmico e raccolto, mentre il corpo protende i suoi sensi all’esterno.
L’aria è come acqua in bicicletta, ha la fluidità dell’acqua quando lambisce il volto e rimane indietro, ha il suo rumore nelle orecchie, il suo fluttuare…E’ una carezza.
La bicicletta non chiede ma dona, lenta ma veloce, come una mamma permette al bimbo di volare sulle nuvole della fantasia, osservando i dettagli sfuggenti che l’occhio non coglie nella fretta della corsa delle auto.
E nel percorso colgo l’odore verde del prato e il profumo di fiori, il punzecchiare e il fischiare degli insetti nell’aria e il solleticante contatto dell’erba sulla pelle nuda, il movimento ritmico della sella e il controllo inconscio delle mie mani sul manubrio.
Raccolgo le forze e balzo in salita, sentendo i muscoli flettersi e allungarsi, vivi, e accolgo la discesa come un regalo, la stessa sensazione di quando da bambina mi lanciavo ridente percorrendo volute fantasiose nelle curve di un’altalena.
E l’arrivo infine è un ritornare, traboccanti di stanchezza e sorriso.
E come dice H.G. Wells:
«Ogni volta che vedo un adulto in bicicletta penso che per la razza umana ci sia ancora speranza»
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Combatto tutti i giorni perchè questa visione limpida rimanga nelle mie corde, come se lo sguardo fosse sempre quello di un bambino, come un suono puro.
La bicicletta è uno strumento che aiuta lo spirito ad alleggerirsi, sono d’accordo con te! 😛
E non farti pare se non riesci a essere presente come vorresti, lo so che col cuore mi spingi!!!
Un abbraccio cicloamatoriale 🙂
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Sei piena di vita Astralla, sempre.
Ed è bellissimo assistere al tuo volo di mille colori.
Un abbraccio forte forte,
Giulia
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