Avere metropoli attorno e sentirsi soli
Quando un uomo si perde chissà dove va…
Annega nell’aria – Si lancia nel vuoto – Di una mente assente.
Quando un uomo scompare chissà come fa…
dentro passi guidati da muscoli incoscienti – Cammina tra gente che gli passa attraverso – Senza vederlo – Senza sentirlo.
Quale molla si attiva – quale ingranaggio si rompe…
Quanta solitudine dilaga?
E le dinamiche dei rapporti poi si dilatano – Divergono – Si incontrano – Si allontanano – O non si toccano mai – Come linee parallele?
Che strano marchingegno la mente dell’uomo E quanti fili invisibili collegati – Come alberi – Come catene.
Di tanto in tanto – ci sono eventi che mi colgono impreparata – magari mi sconvolgono – che rimescolano le lampadine della mia mente
E accendono alberi – creano megastrutture – Di linee lampeggianti – Di rapporti umani – Nascosti sotto la polvere della neutra quotidianità.
Reticolati complessi che Spesso dimentichiamo – E serve una perdita, una scomparsa – una brusca variazione nelle dinamiche – per farli riapparire più colorati di quanto siano stati mai.
SENTIRSI IN CONTATTO COL MONDO ED ESSERE SOLI – SENTIRSI SOLI E NON ESSERLO MAI
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Combatto tutti i giorni perchè questa visione limpida rimanga nelle mie corde, come se lo sguardo fosse sempre quello di un bambino, come un suono puro.